venerdì 24 giugno 2011

SMOM: il Corpo Militare dell'Ordine di Malta


Dalla terrasanta a Lampedusa. Ecco i volontari dei Cavalieri di Malta

Sabato 30.04.2011

Di Raffaele Gambari

Nella caserma Artale, presso la città militare della Cecchignola in Roma, c’è la base operativa di un Corpo Militare Volontario, Ausiliario dell’Esercito Italiano. È quello degli antichi Cavalieri di Malta, un ordine religioso, con scopi assistenziali, riconosciuto internazionalmente e membro osservatore dell’Onu. Il suo nome è: Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta; SMOM è il suo acronimo, lo stesso che compare sulle targhe del suo minuscolo parco automobilistico e l’ACISMOM (Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta) è l’ente che lo rappresenta nel territorio Italiano, cui appartiene il Corpo Militare di cui vogliamo parlare.

Sono circa 600 i volontari arruolati, pronti a intervenire nelle calamità naturali, come in occasione del terremoto dell’Aquila e come era già successo in quelli dell’Irpinia, del Friuli, dell’Umbria e di Messina, che fu il suo campo di esordio. A dirigerli e coordinarli ci sono gli attuali 19 effettivi che lavorano permanentemente presso il Comando.

L’ attuale comandante ad interim, in attesa che il comando sia assunto da un Generale della Forza Armata, è un ex Ufficiale dei Carabinieri, il Colonnello Mario Fine di 55 anni, in servizio effettivo nel Corpo Militare da più di 30. Affari Italiani lo ha intervistato nel suo ufficio della caserma Artale e il Colonnello Fine ha spiegato, per la rubrica “Roma che verrà” di Raffaele Gambari, le finalità del Corpo che ha partecipato tra l’altro, a fianco dell’Esercito, ad operazioni internazionali per l’assistenza sanitaria e umanitaria alle popolazioni in alcune missioni di peacekeeping italiane (Bosnia, Slovenia, Kosovo) ed a quelle di aiuto alle popolazioni del Marocco nel 1960 in occasione di un terremoto ed ha operato dal 1961 al 1992 in Somalia contro la lebbra. In questo periodo due medici volontari del Corpo Militare ACISMOM sono impegnati a bordo delle motovedette della Guardia Costiera a Lampedusa nell’ambito dei soccorsi ai migranti africani.

Colonnello, gli antichi cavalieri continuano la loro storia di assistenza medica ed ospedaliera, cominciata con i pellegrini che andavano in Terrasanta, come volontari con le stellette?
“Il nostro è un Corpo Militare ausiliario dell’Esercito Italiano, per la maggior parte composto da volontari, ma pronti a diventare soldati a tutti gli effetti. Siamo inseriti nell’Ordine di Malta, uno Stato sovrano, articolato su vari gradi gerarchici e presente in molte nazioni. Noi facciamo parte dell’Associazione Italiana (ACISMOM), di cui sono membri nobili e non nobili, come sono io, religiosi e laici, uomini e donne, medici, infermieri, avvocati, professionisti vari .Un gruppo di persone, Cavalieri dell’Ordine di Malta e non, impegnati ad aiutare i bisognosi, con i loro ospedali ed ambulatori e con iniziative benefiche. L’Ordine fece un accordo nel 1877 con il nuovo Stato italiano proprio in questo senso. Il primo intervento fu con il terremoto di Messina, dove allestimmo un ospedale da campo. Per questa attività il Re Vittorio Emanuele III ci conferì l’uso delle stellette sulle uniformi grigioverdi e da lì ebbe inizio la nostra storia militare. Nella prima guerra mondiale facemmo lo stesso a favore delle popolazioni e organizzammo quattro treni ospedale per il trasporto dei soldati feriti. Anche nella seconda guerra mondiale fummo presenti con postazioni di pronto soccorso per la popolazione civile e con un treno per i reduci della guerra di Russia. A Roma, dopo la Liberazione, assistemmo civili e militari e durante la Resistenza aiutammo sia i soldati di tutte le nazioni sia i partigiani, rischiando anche la fucilazione. Nel dopoguerra, in una paese allo sbando, fronteggiammo l’emergenza sanitaria di un paese distrutto con ospedali sparsi su tutto il territorio. Un esempio: grazie alle cartelle cliniche dei reduci che sono passati nei nostri ospedali, tanti hanno potuto ricevere la pensione da invalidi di guerra. Ed era tutto personale puramente volonta

E oggi?
“Abbiamo 19 effettivi retribuiti e 600 iscritti volontari che, in caso di bisogno, vengono richiamati per periodi di addestramento o per essere inviati in operazioni di soccorso, come sta accadendo oggi a Lampedusa. Ci sono due nostri Ufficiali medici volontari che, insieme ai volontari del Cisom (Corpo Italiano Soccorso Ordine di Malta), a bordo delle motovedette della Guardia Costiera sono i primi ad intervenire per portare l’assistenza sanitaria ai migranti che ne hanno bisogno sui barconi provenienti dall’Africa intercettati in alto mare. In passato siamo intervenuti nei terremoti del Friuli, dell’Irpinia e recentemente in Abruzzo. Avevamo all’Aquila il nostro Reparto Operativo di Emergenza e siamo così riusciti ad intervenire con estrema rapidità. Oltre a quello appena citato abbiamo altri tre Reparti: a Roma per il Centro; a Milano per il Nord e a Napoli per il Sud. Come Ordine di Malta abbiamo ospedali e ambulatori e come è successo quest’inverno nell’emergenza freddo a Torino e Milano abbiamo portato aiuto agli emarginati senza una casa andando a soccorrerli in strada”.

Chi si può arruolare nel vostro Corpo e di quali professionalità avete bisogno?
“Può chiedere l’arruolamento come volontario chi ha compiuto 18 anni di età, è cittadino italiano e proviene da un ruolo dall’Esercito oppure ne è stato riformato. Scegliamo figure professionali già formate poiché abbiamo bisogno di medici e infermieri. Noi curiamo soltanto la formazione delle persone da utilizzare nella logistica. Per quanto riguarda gli effettivi del Corpo, il più giovane ha 26 anni ed il più anziano sono io, con i miei 55 anni. Nel momento del passaggio io ero il più alto in grado ed esercito quindi la funzione del comando finché non arriverà un nuovo Comandante, che possiamo considerare il primo dei volontari. Il requisito fondamentale di quest’ultimo è quello di essere un Generale dell’Esercito cessato dal servizio attivo e la sua nomina, su proposta del Sovrano Militare Ordine di Malta, dovrà essere fatta dallo Stato Maggiore dell’Esercito ”.

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